Associazione LABORATORIO TEATRO OFFICINA Centro di Ricerca e Sperimentazione Teatrale
STAGIONE TEATRALE 2025
PRENDERÀ IL VIA, LUNEDÌ 14 APRILE ALLE ORE 20.30, PRESSO LA ROCCA ALBANI DI URGNANO, CON UN INCONTRO DI PRESENTAZIONE AD INGRESSO LIBERO, IL LABORATORIO TEATRALE INTENSIVO GRATUITO PER ADULTI “LA VEGLIA DI STALLA".
La finalità del laboratorio è quella di stimolare i meccanismi vocali e psicologici che permettono alla narrazione di diventare "espressiva", cioè comunicazione viva di immagini, sensazioni, sentimenti. Vengono pertanto forniti strumenti base di conoscenza della voce umana, per poterla modulare a seconda dell'effetto espressivo che si vuol ottenere. I partecipanti all’esperienza teatrale lavorano sulle diverse qualità di emissione della voce e, di riflesso, sulla diversa qualità di interpretazione di un brano: intensità, tonalità, timbro, durata-ritmo. Tutti gli esercizi sono condotti in forma ludica e coinvolgente, in modo da rendere la lettura e l’interpretazione delle attività piacevoli, che ci conducono dentro le storie, quasi come in un'avventura, tra i suoni e i significati delle parole, dove il testo diventa lo "spartito" che gli allievi “suonano” con voce e gesti, singolarmente, a coppia o in coro.
L'obbiettivo del laboratorio teatrale 2025 è quello di dare nuova vita alla “veglia di stalla” che, un centinaio d’anni orsono, veniva fatta dai contadini delle cascine della Bassa Bergamasca, quando, in inverno, i lavori della terra rallentavano i loro ritmi per la neve e il freddo. Le stalle diventavano, a quel punto, il centro della vita sociale del casale e, con il caldo delle mucche e la luce di un lume a petrolio, erano l'occasione per incontrarsi, per conoscersi e per stare insieme. La stalla, grazie al fiato e alla grossa mole dei numerosi bovini e ovini presenti, alla paglia, e anche alla fermentazione di orina e sterco, diventava la stanza più tiepida e capiente nelle gelide case contadine di quegli anni. Tutte le famiglie del cascinale, alla sera, vi si trasferivano e, spesso, si univa loro qualche vicino o qualche giovanotto venuto dal paese, che faceva la corte alle ragazze di casa. Essendo dei grandi lavoratori, anche durante la veglia, i contadini non stavano mai con le mani in mano: c’era chi aggiustava gli attrezzi agricoli, chi intrecciava i cesti di vimini, chi faceva le scope con i rami di saggina, chi sgranava le pannocchie e chi preparava le trappole per gli uccelli. Più di tutti lavoravano le donne che, con l’inverno, rimontavano il telaio e riprendevano il lavoro di filatura e tessitura. Facevano, inoltre, lavori domestici, rammendavano i panni vecchi e le maglie di tutta la famiglia. Lavoravano anche ai ferri preparando calzini, guanti e sciarpe. Le ragazze in età da marito, infine, ricamavano e preparavano il corredo, per la dote. Mentre le mani erano occupate in cento cose, fiorivano i racconti più fantasiosi, soprattutto quelli ispirati a narrazioni o a storie di paura che incantavano tutti i partecipanti alla veglia, soprattutto i più piccoli, mentre i giovani intrecciavano tenere storie d’amore, che, a volte, sfociavano in veri e propri fidanzamenti. Con il caldo delle mucche e la luce del lume a petrolio, si parlava di tutto ed era un’eccellente occasione per incontrarsi e per conoscersi. Quelli che tenevano banco, però, erano i racconti, unitamente ai proverbi, gli indovinelli, gli scioglilingua e le filastrocche, in una sorta di libro aperto, che i contadini, seppur analfabeti, sapevano gestire magistralmente, attraverso una narrazione colorita e una pantomima semplice ma di grande efficacia. L'atto fabulatorio in cascina era un rito collettivo, nel quale la comunità poteva sentirsi unita in qualche cosa di più piacevole della fatica del vivere quotidiano. I vecchi raccontavano, i giovani imparavano a ricordare. Le storie e le leggende venivano tramandate, oralmente, di generazione in generazione.
INCONTRO DI PRESENTAZIONE:
Lunedì 14 aprile 2025, ore 20.30, presso la Sala Conferenze della Rocca Albani di Urgnano (Bg).
DURATA DEL LABORATORIO:
Due fine settimana, nei mesi di maggio (2/3/4) e settembre (19/20/21), di 15 ore l’uno + un saggio finale aperto al pubblico.
LUOGO:
Le lezioni si svolgeranno presso la Sala dei Satiri e la Sala Conferenze della Rocca Albani di Urgnano (Bg).
NUMERO MAX PARTECIPANTI - 10 persone
TESSERA LTO OBBLIGATORIA - 10,00 Euro
INFO E PRENOTAZIONI - LTO:
Tel. 035 891878 - Cell. 340 4994795
TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI:
Dal 25 maggio 2018 è in vigore il nuovo regolamento generale per la protezione dei dati (GDPR). Le ricordiamo che il Suo indirizzo e-mail ci è stato dato da Lei o reperito su siti ufficiali e viene usato esclusivamente per inviarLe notizie sulla nostra attività e non ne viene, ne sarà fatto, alcun uso diverso. Se desidera continuare a ricevere notizie sulle nostre iniziative non deve eseguire alcuna azione, in questo modo ci autorizza a continuare ad inviare le nostre comunicazioni all’indirizzo fornito a suo tempo. Qualora non desideri più ricevere nostre notizie è sufficiente che risponda a questa mail scrivendo CANCELLAMI e il suo indirizzo verrà immediatamente rimosso dalla nostra mailing-list.
Associazione
LABORATORIO TEATRO OFFICINA
Centro di Ricerca e Sperimentazione Teatrale
Il Laboratorio Teatro Officina di Urgnano si è costituito nel 1977 a seguito degli incontri (Atelier Internazionale del Teatro di Gruppo di Bergamo) con il Teatro Tascabile e l'Odin Teatre di Eugenio Barba e dei seminari di lavoro sul teatro orientale con I Made Bandem danzatore balinese e Krishnan Nambudiri del teatro kathakali indiano.
Da tali confronti inizia per il Laboratorio un lavoro sistematico sull'arte dell'attore e si costituisce il Centro di Ricerca e Documentazione Teatrale. Nello stesso anno viene prodotto lo spettacolo "Trema'n ìnìs (Verso l'isola)" sul problema delle minoranze etniche. Nel '78 il gruppo promuove la prima edizione del "Settembre Teatrale Urgnanese", sviluppando nel contempo una lunga serie di esperienze di animazione teatrale per le scuole primarie della provincia, che si concretizzano nello spettacolo di strada "Danze, storie e balli", utilizzato anche come parata di presentazione del gruppo. È del '79 la terza proposta scenica "Frammenti", singolare operazione di teatro-danza sulla scia della grande tradizione orientale. Parallelamente all'attività più propriamente spettacolare, il Teatro Officina sviluppa in quegli anni una propria metodologia d'intervento a livello pedagogico-didattico per il settore specifico del teatro dei ragazzi. In tale ambito il gruppo ha promosso per ben 25 anni la Rassegna Scolastica "Teatrofesta", cui hanno aderito più di cento scuole provenienti da tutta Italia.
L'L.T.O. è inoltre l'ideatore e l'organizzatore (in collaborazione con il Comune di Urgnano, la Provincia di Bergamo e la Regione Lombardia ) di tutte le edizioni di "Segnali - Altri Percorsi" ora “Segnali Experimenta - Circuiti Lombardia spettacoli dal vivo” Festival Internazionale del Teatro di Gruppo cui hanno aderito nomi famosi come l'Odin Teatret, Moni Ovadia, Danio Manfredini, Compagnie de l'Oiseau Mouche, Teatro delle Albe, Leo Bassi, Teatro de los Andes e Naira Gonzalez. Promuove, inoltre, da ventiquattro anni, "Incontri", una serie di seminari, dibattiti, stages e convegni che costituiscono la parte teorico-pedagogica del Festival e una preziosa guida, offerta all'utenza, per una migliore comprensione e fruizione dell'evento scenico. Il comune di Urgnano, grazie alle iniziative dell'Officina, è inserito nel circuito provinciale "Ragazzi a teatro" e gestisce da venticinque anni un proprio decentramento teatrale per la scuola dell'obbligo che interessa un'utenza media di circa 1.000 scolari.
Nel biennio '87/'89 il Laboratorio affronta due classici del teatro moderno: "Il mio Krapp" (libero adattamento da "L'ultimo nastro di Krapp") e "Tre pezzi d’occasione” del grande drammaturgo irlandese Samuel Beckett, cui dedica nel 1990 anche il progetto multimediale "Néant".
Nel 1993 l 'L.T.O. saluta l'autore di "Aspettando Godot" con "Donne", un omaggio alla sua poetica esistenziale vista al femminile. Nel 1994 viene proposto "Fame di lupo" , prima incursione diretta nel territorio del "teatro ragazzi". Nello stesso anno il gruppo inizia una propria personalissima ricerca sull'uso del dialetto in ambito teatrale, producendo gli spettacoli "Ninna nanna" sul tema della memoria e "Refenìstola" sul tema della fabulazione e del racconto in riferimento alle figure degli ambulanti e dei vagabondi come narratori. La trilogia sulle tradizioni popolari bergamasche continua nel 1997 con "Squàsc – Stòrie dé pura", spettacolo dedicato ai racconti di paura, tipici della veglia di stalla. Nella stagione 1999/2000 vengono riproposti gli spettacoli "Donne - Omaggio a Beckett" e "Fame di lupo" nelle nuove versioni. Nell’estate del 2005 la trilogia sulle tradizioni popolari, si conclude con “Stòrie bergamasche”. Seguono “C'era una volta un albero” (2006) e “Martino il semino” (2008) due fiabe ecologiche per i più piccoli. Ultimissime produzioni del Laboratorio Teatro Officina sono, nel 2011, “La bambina e il generale – La vera storia dei pantaloni di Giuseppe Garibaldi” dedicata alla celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e alla celebre spedizione dei Mille in Sicilia e “Il libro delle storie e delle danze” singolare operazione di teatro-danza, nata dall’assemblaggio di situazioni ritmiche, piccoli movimenti coreografici, esercizi di acrobatica, brevi poesie e brani letterari. Produzione 2011 è anche “Fàole e legènde” sintesi narrativa, adatta a piccoli spazi, di alcuni dei più significativi racconti tratti dalla trilogia sulle tradizioni popolari bergamasche. Produzioni del biennio 2014 sono i riallestimenti, in nuove versioni, di “Ninna nanna - Frammenti da un possibile monologo” e di “Dracula - Il mito del vampiro tra realtà e leggenda” due classici del Laboratorio Teatro Officina. Nel 2015 viene presentato "EdgarAllan Poe" sulla via e le opere del grande scrittore americano. Il 2016 vede LTO lavorare su due nuove produzioni: il riallestimento scenico del celebre monologo "Il mio Krapp" da Samuel Beckett con Gianfranco Bergamini e "Penelope-Storia di amore e di guerra" ultimo spettacolo della grande attrice argentina Naira Gonzalez.
L’ESORDIO, COME TEATRO OFFICINA, NEL 1974
L'esordio, come Teatro Officina, senza la specificazione di Laboratorio, è del 1974 quando alcuni giovani, operai e studenti, decidono di fare del teatro il principale interesse del loro tempo libero. È di quel periodo la definizione di "teatro di vita" e la stesura di un programma di intervento ambizioso anche se, oggettivamente, irrealizzabile: quello cioè di un'analisi politica della realtà sociale e delle sue problematiche e della messa in scena di tali situazioni. Nel breve arco di due anni vengono realizzati tre spettacoli: "Ed ora parliamo di violenza", "Aria" e "La buona novella" che divengono un poco la "summa" dei desideri e delle utopie del gruppo di quel periodo. La piccola comunità, autogestita, si trascina stancamente sino al 1977, quando una crisi interna viene a minarne le già fragili fondamenta e ad interromperne l'attività.
COSA È ,OGGI, IL LABORATORIO TEATRO OFFICINA?
Il Laboratorio Teatro Officina è un' associazione culturale senza scopo di lucro. Per il suo funzionamento e per il raggiungimento degli scopi sociali - promozione e svolgimento di attività teatrali e parateatrali - l'Associazione si avvale della collaborazione artistica e del contributo ideativo-organizzativo di soggetti esterni, cui affida ,di volta in volta,dei compiti specifici. Nei 42 anni trascorsi dalla sua fondazione ad oggi, hanno dato il loro contributo alle attività dell'L.T.O. circa 60 soggetti fra attori, organizzatori e tecnici. Il Teatro Officina sviluppa la propria attività sul territorio provinciale occupandosi del Teatro Ragazzi e della popo-lazione scolastica da un lato, e del Teatro di Ricerca e della popolazione adulta dall'altro, attraverso una serie di iniziative culturali.
QUALI MANIFESTAZIONI PROMUOVE?
Per il Teatro-Ragazzi e la popolazione scolastica:
1 - "Ragazzi a Teatro" rassegna di teatro per la scuola dell'obbligo giunta alla sua ventitreesima edizione (260 spettacoli / 34.000 ragazzi / 1.800 insegnanti) e inserita nell'omonimo circuito provinciale patrocinato dall'Assessorato Cultura Spettacolo Identità e Tradizioni e dal Comune di Urgnano (Assessorato Cultura).
2 – “Teatro in Famiglia – Quattro domeniche di teatro per genitori e figli” mini-rassegna che ha avuto otto edizioni (35 spettacoli / 4.500 utenti) ed è stata l'appendice domenicale di “Ragazzi a Teatro” rivolta alle famiglie. La manifestazione è stata chiusa nel 2012.
3 - "Teatrofesta" rassegna provinciale scolastica che ha raggiunto le venticinque edizioni (150 spettacoli / 27.000 ragazzi) patrocinata dal Comune di Urgnano (Assessorato Cultura), dalla Provincia di Bergamo (Assessorato Cultura Spettacolo Identità e Tradizioni) e dalla Regione Lombardia (Assessorato Culture, Identità e Autonomie della Lombardia). La manifestazione è stata chiusa nel 2011.
4 - Produzione e circuitazione di propri spettacoli. "Fame di lupo", “C'era una volta un albero”, “Martino il semino”, “La bambina e il generale” e “Il libro delle storie e delle danze” e ancora in cartellone, "Fame di lupo" e “C'era una volta un albero”.
5– “Corsi di teatro e di ampliamento percettivo” per i ragazzi della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di 1° grado.
Per il Teatro di Ricerca e la popolazione adulta:
1 – “Segnali Experimenta – Festival Internazionale del Teatro di Gruppo", inserito nel Progetto Regionale "Circuiti Lombardia spettacoli dal vivo” che ospita gruppi teatrali nazionali e internazionali (290 spettacoli / 33.000 utenti) giunto alla sua ventottesima edizione e realizzato con il patrocinio del Comune di Urgnano (Assessorato Cultura), della Provincia di Bergamo (Assessorato Cultura Spettacolo Identità e Tradizioni) e della Regione Lombardia (Assessorato Culture, Identità e Autonomie).
2 - "Incontri" una serie di conferenze, corsi, seminari, mostre sul teatro giunta al suo ventitreesimo anno (38 proposte / 6.500 utenti) con il patrocinio del Comune di Urgnano (Assessorato Cultura), della Provincia di Bergamo (Assessorato Cultura Spettacolo Identità e Tradizioni) e della Regione Lombardia (Assessorato Culture, Identità e Autonomie).
3 - Produzione e circuitazione di propri spettacoli. Citiamo fra tutti: “Refenìstola”, "Squàsc - Stòrie dé pura" , “Stòrie bergamasche” è ancora in cartellone “Fàole e legènde” "Il mio Krapp" e "Penelope storie d'amore e di guerra"
4 – “Corsi di teatro e di ampliamento percettivo” per insegnanti e adulti.