Stagione teatrale 2017
Stagione
Teatrale 2017
IL “PREMIO EXPERIMENTA 2017”: UN RITORNO AL PASSATO
Nel 1988 nasceva la nostra rassegna teatrale. Allora si chiamava semplicemente “Segnali” e il termine era di per sé programmatico: stava per indizi, situazioni emergenti e aveva l’obbiettivo di “segnalare” le nuove realtà del teatro lombardo. Con un salto di quasi trent’anni il compito del festival, con l’istituzione del "Premio Experimenta", torna ad essere il medesimo: raccomandare, mettere in evidenza, far conoscere, porre all'attenzione del pubblico nuove identità teatrali, questa volta relative a Bergamo e provincia. In questa nostra indagine siamo - oggi come ieri - sul versante della ricerca e della sperimentazione, di un teatro "altro", che esprime, faticosamente ma con convinzione, una propria realtà operativa e progettuale, dichiaratamente ai margini della lottizzazione economico-culturale del "teatro di tradizione".
Agito in proprio e, il più delle volte, autofinanziato, questo teatro cresce e prende forma dalla volontà di singoli o piccoli gruppi e dal loro profondo rispetto per una sorta di "eticità scenica" che non concede compromessi. Gruppi o individualità sceniche non costruiti, come di routine, per il singolo spettacolo o la stagione, non basati semplicemente su un accordo economico, ma intesi come soggetti artistici ed umani collettivi, sedi di esperienze di salvaguardia e di tutela di un lavoro continuativo. Al loro interno coesistono una disciplina e una professionalità sperimentali - nuove anche se non ancora definite - la cui verifica è affidata alle dinamiche che vi si determinano. Tramite una sorta di osmosi tra pubblico e privato, tra individuale e collettivo, il fare teatro di questi artisti diviene il contatto razionale e affettivo tra esistenze che condividono lo stesso metodo di ricerca. Un lavoro il loro che, servendosi delle differenze individuali, giunge ad una costruzione collettiva, lo spettacolo, come momento di riflessione "vivente" sui singoli itinerari. L'opera scenica deriva il proprio rigore, la propria personalità, da questa "univoca molteplicità", dall'essere la sintesi palpitante di diverse sensibilità e modi di vita attorno allo stesso frammento di cammino.
Diceva, dei primi anni di “Segnali”, Piergiorgio Nosari su L’Eco di Bergamo: “Urgnano difende un'idea severa di rassegna, volta a scovare artisti poco noti, ma bravi, e a segnalarli al pubblico: una caratteristica che rende il suo cartellone unico e seguito in tutta la Lombardia. E un buon cartellone può essere allestito anche con poco, quando si ha passione, chiarezza di obbiettivi e un sicuro gusto teatrale, assistito dal coraggio per farlo valere. Ad Urgnano queste caratteristiche ci sono tutte".
Sottolineava le caratteristiche del Festival anche Anna Bandettini su Repubblica: "Molti anni fa il critico Franco Quadri parlava di nomadismo come di un fenomeno caratteristico del teatro dei nostri tempi. In sostanza, si diceva, chi segue il teatro deve spesso andare a cercare le cose più interessanti in provincia. Effettivamente questo è un fenomeno che si è ripetuto più volte, grazie all'impegno e alla determinazione di certi organizzatori e artisti che, operando in piccole aree fuori dalle regole del mercato, possono permettersi quello che un teatro di una metropoli non potrà mai fare: cercare legami con chi gli pare, con chi si sente più vicino al proprio lavoro, ai propri interessi, alle proprie vocazioni e dunque ospitare spettacoli e iniziative capaci di portare poetiche forti. È successo così per il Laboratorio Teatro Officina che ad Urgnano ha richiamato da diverso tempo artisti ed attori interessanti, molti anche esclusi dai calendari milanesi."
Aggiungeva Marco Lanfranchi sul Corriere della Sera: “Nel territorio lombardo sono presenti alcune realtà teatrali di grande rilievo, che non sempre ottengono la meritata attenzione. Realtà costruite da persone che s’impegnano per proporre eventi e rassegne con spettacoli di qualità, per creare luoghi che possano diventare un punto di riferimento per le attività teatrali del territorio. Da molti anni gli organizzatori (tra cui citiamo Gianfranco Bergamini e Bano Ferrari) danno spazio a gruppi internazionali e ad attori diventati storici, come l’Odin Teatret, il Teatro de los Andes, Danio Manfredini e Moni Ovaia, senza dimenticare i gruppi giovani, promuovendo la cultura teatrale anche con incontri, dibattiti e mostre. Ognuna di queste realtà rappresenta una magnifica occasione di mantenere vivo l’interesse per il teatro, offrendo anche una valida alternativa ai circuiti tradizionali.”
E chiudeva Olga Piscitelli nella pagina spettacoli de La Stampa: "Teatro ai limiti dello spazio scenico e della sperimentazione. Torna nel piccolo comune di Urgnano, vicino a Bergamo, "Segnali", il festival che rinnova, da anni ormai, l'appuntamento con il nuovo teatro. Organizzata dal Laboratorio Teatro Officina sulla base di una passione che accomuna le diverse compagnie e di una grande sintonia d'intenti, questa rassegna è diventata un unicum nel panorama teatrale italiano"
Il “Premio Experimenta” è - per tutti questi motivi - una sorta di ritorno al passato che, però, porta con sé il desiderio e la necessità di mantenersi “straniero” e deliberatamente ai margini delle consuete, inoffensive e monotematiche stagioni sceniche che ci offre la nostra provincia. Il bando e la conseguente vetrina di tre spettacoli che andremo a proporre, sono un invito per i teatranti bergamaschi, a viaggiare lontano dai territori del teatro omologato e a procedere nel segno di nuove esplorazioni gestuali, vocali ed espressive, che sappiamo avere comuni fondamenta nei vari Stanislavskij, Artaud, Mejerchol’d, Brecht e Grotowski, pilastri pedagogici che collegano in un unico paese transculturale esperienze sceniche molto diverse e lontane tra loro, ma spinte dalla medesima necessità: proporre un teatro che sia ancora passione; un teatro dove la ricerca artistica indipendente continui a creare e non solo a consumare, a elaborare pazientemente visioni e cammini nuovi nell’arte drammatica.
Il “Premio Experimenta” si pone questi ambiziosi obbiettivi cercando di promuovere nuove compagnie, attori e realtà produttive della scena orobica e - nel contempo - ipotizzando un circuito teatrale alternativo che faccia della sperimentazione e della ricerca la propria sostanza.
Gianfranco Bergamini
A SEGNALI EXPERIMENTA TORNA IL GRANDE LEO BASSI CHE, CON “UTOPIA”, SI SCAGLIA CONTRO IL POTERE COSTITUITO
Chiude in bellezza – sabato 17 giugno alle 21.30 all’Auditorium Comunale di Urgnano, presso la Scuola Media, in via dei Bersaglieri, 67 – la XXIX edizione del Festival Internazionale del Teatro di Gruppo “Segnali Experimenta - Circuiti Lombardia Spettacolo dal Vivo 2017”. In scena “UTOPIA” di Leo Bassi, un grande della clownerie. Apolide e poliglotta, tra gli innovatori del linguaggio circense del dopoguerra, Bassi è considerato un gigante mondiale dello spettacolo e della provocazione. Il nostro, una sintesi tra Benigni, Grillo e Dario Fo, è da sempre impegnato nella difesa del laicismo e riconosciuto come l'ispiratore del movimento spagnolo degli “Indignados”. Discendente da una famiglia circense fondata 150 anni fa in Italia da un ex-garibaldino, dopo una carriera di acrobata nei più grandi music-hall del pianeta (è cresciuto tra le braccia di Louis Armstrong e Groucho Marx), diventa uno dei più grandi giocolieri del mondo. Negli anni '70 lascia i successi del circo per portare la propria arte in strada e legarla ai valori della società, diventando uno degli inventori del “nouveau cirque”. Crea spettacoli basati sulla provocazione-agitazione, sul nonsense, sugli eccessi, rompendo generi e collocandosi in una zona franca tra il comico, l'arte circense, l'agitazione sociale e il teatro. Parla otto lingue, riceve montagne di querele, si è trovato una bomba in camerino da parte dei movimenti integralisti e non si ferma davanti a niente.
Con lo spettacolo "Utopia" si scaglia contro il potere costituito, la finanza mondiale, anticipando incredibilmente la crisi del modello neo-liberista e delle ideologie, smascherate attraverso la forza e la poesia del clown. Il quotidiano El Pais ha definito lo spettacolo "la speranza come soluzione alla crisi". In poco più di un’ora di spettacolo Leo Bassi cuce insieme attualità, veemenza, pungente sarcasmo, una clownerie che tiene conto di chi è quest’artista oggi, dopo anni di frizzante carriera, e di che cosa può essere in grado di fare l’artista di circo in un mondo che ha bisogno di ridere ma anche di aprire gli occhi e di prendere consapevolezza. Imperdibile!
L’ingresso a “Utopia” è di Euro 10,00. Posti in sala 99. Si consiglia la prenotazione.
Scheda UTOPIA.pdf
Leo Bassi ... per saperne di più.pdf
A SEGNALI EXPERIMENTA TORNA IL GRANDE LEO BASSI CON “UTOPIA”. PER I PIU’ PICCOLI L’LTO PROPONE LA FIABA ECOLOGICA “C’ERA UNA VOLTA UN ALBERO”
Ultimi due appuntamenti per la XXIX edizione del Festival Internazionale del Teatro di Gruppo “Segnali Experimenta - Circuiti Lombardia Spettacolo dal Vivo 2017”.
Domenica 11 giugno alle 16.30, per la sezione denominata “Teatro in Famiglia” all’Auditorium Comunale di Urgnano, presso la Scuola Media, in Via dei Bersaglieri, 67, il Laboratorio Teatro Officina presenta “C’ERA UNA VOLTA UN ALBERO” con Gabriella Sicigliano ed Ettore Rodolfi su testo e per la regia di Gianfranco Bergamini, delicata fiaba ecologica sul rapporto tra ragazzo e natura. Chiude in bellezza il Festival, sabato 17 giugno alle 21.30 sempre in Auditorium, “UTOPIA” di Leo Bassi, un grande della clownerie. Apolide e poliglotta, tra gli innovatori del linguaggio circense del dopoguerra, Bassi è considerato un gigante mondiale dello spettacolo e della provocazione. Il nostro, una sintesi tra Benigni, Grillo e Dario Fo, è da sempre impegnato nella difesa del laicismo e riconosciuto come l'ispiratore del movimento spagnolo degli “Indignados”. Discendente da una famiglia circense fondata 150 anni fa in Italia da un ex-garibaldino, dopo una carriera di acrobata nei più grandi music-hall del pianeta (è cresciuto tra le braccia di Louis Armstrong e Groucho Marx), diventa uno dei più grandi giocolieri del mondo. Negli anni '70 lascia i successi del circo per portare la propria arte in strada e legarla ai valori della società, diventando uno degli inventori del “nouveau cirque”. Crea spettacoli basati sulla provocazione-agitazione, sul nonsense, sugli eccessi, rompendo generi e collocandosi in una zona franca tra il comico, l'arte circense, l'agitazione sociale e il teatro. Parla otto lingue, riceve montagne di querele, si è trovato una bomba in camerino da parte dei movimenti integralisti e non si ferma davanti a niente.
Con lo spettacolo "Utopia" si scaglia contro il potere costituito, la finanza mondiale, anticipando incredibilmente la crisi del modello neo-liberista e delle ideologie, smascherate attraverso la forza e la poesia del clown. Il quotidiano El Pais ha definito lo spettacolo "la speranza come soluzione alla crisi". In poco più di un’ora di spettacolo Leo Bassi cuce insieme attualità, veemenza, pungente sarcasmo, una clownerie che tiene conto di chi è quest’artista oggi, dopo anni di frizzante
carriera, e di che cosa può essere in grado di fare l’artista di circo in un mondo che ha bisogno di ridere ma anche di aprire gli occhi e di prendere consapevolezza.
L’ingresso a “Utopia” di Leo Bassi è di Euro 10,00, quello a “C’era una volta un albero” dell’LTO è di Euro 5.00. Per “Teatro in Famiglia” ogni due adulti paganti è previsto l’ingresso omaggio per un bambino. Posti in sala 99. Si consiglia la prenotazione.
Scheda C’ERA UNA VOLTA UN ALBERO.pdf
MAURO SABBIONE, EX MATIA BAZAR, A “SEGNALI EXPERIMENTA”
Sesto appuntamento, all’Auditorium Comunale di Urgnano (Bg), presso la Scuola Media, della XXIX edizione del Festival Internazionale del Teatro di Gruppo “Segnali Experimenta - Circuiti Lombardia Spettacolo dal Vivo”. Sabato 27 maggio alle 21.30 è la volta di Mauro Sabbione e del suo concerto “TANGO NEL FANGO DI RABELAIS” raffinatissimo piano-solo per il trentennale dell’album “Tango” dei Matia Bazar. L’opera viene riproposta come una sonata classica, senza suoni elettronici e canto, con l’accompagnamento di un video dove scorrono immagini inedite, ricordi e aneddoti sulla storia dei Matia Bazar dei quali Sabbione è stato indiscusso protagonista, sia come compositore che musicista.
Abbinata al concerto, nel foyer dell’Auditorium, dalle ore 17.00, c’è una piccola mostra fotografica denominata “IL POP-ROCK ITALIANO NEGLI ANNI ‘80” con immagini e curiosità sugli artisti e i gruppi italiani più famosi degli anni ottanta.
L’ingresso alla mostra fotografica è libero, mentre al concerto “Tango nel fango di Rabelais” è di euro 10,00.
Scheda Spettacolo TANGO NEL FANGO DI RABELAIS
“SEGNALI DI MAGGIO”
Continua, presso l’Auditorium Comunale di Urgnano (Bg), la XXIX edizione del Festival Internazionale del Teatro di Gruppo “Segnali Experimenta - Circuiti Lombardia Spettacolo dal Vivo”. Sabato 13 maggio alle 21.30, in piazza Libertà, davanti alla Chiesa Parrocchiale di Urgnano, secondo appuntamento per il Teatro Tascabile di Bergamo con una delle sue produzioni più celebri di sempre, quel “VALZER”, per la regia di Renzo Vescovi, di cui Eugenio Barba disse: “Un gruppo, il Teatro Tascabile, capace di mostrare sui trampoli l’eleganza di un valzer dei tempi di Anna Karenina ...” In caso di pioggia lo spettacolo sarà rinviato a data da definirsi. Dal teatro alla musica, o, se volete, al reading musicale, sabato 27 maggio alle 21.30 sempre in Auditorium, con Mauro Sabbione e il suo “TANGO NEL FANGO DI RABELAIS” raffinatissimo piano-solo per il trentennale dell’album “Tango” dei Matia Bazar. L’opera viene riproposta come una sonata classica, senza suoni elettronici e canto, con l’accompagnamento di un video dove scorrono immagini inedite, ricordi e aneddoti sulla storia dei Matia Bazar dei quali Sabbione è stato indiscusso protagonista, sia come compositore che musicista. Abbinata al concerto, nel pomeriggio dalle ore 14.30 alle 19.00 nel foyer dell’Auditorium, c’è, infine, la mostra-mercato “IL POP-ROCK ITALIANO NEGLI ANNI ‘80” dedicata ai vinili, CD, libri e pubblicazioni specializzate degli artisti musicali italiani degli anni ottanta.
Allo spettacolo “Valzer” l’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti, mentre per “Tango nel fango di Rabelais” è di euro 10,00.
Scheda Spettacolo TANGO NEL FANGO DI RABELAIS
Nuove Produzioni LTO
Locandina – Squàsc – Stòrie dé pura.pdf
Scheda – Squàsc – Stòrie dé pura.pdf
Locandina – Il mio Krapp.pdf
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Pareri & Immagini - Il mio krapp
Locandina – C’era una volta un albero.pdf
Scheda – C’era una volta un albero.pdf
Pareri & Immagini – Il mio Krapp
Segnali-Experimenta Gruppi 1988-2016 Bis. pdf
Incontri. pdf
LTO 40 anni. pdf (2,3 MB)